Pieve di Cusignano  

 

 

 

 

 GianCarlo Pioli "El Rubio Loco"

 

 

LA VITA IN TAL PULER

                                   

Gh’era ‘na volta dentr’un puler,

na galena cla feva sempar iöv pü cer.

L’era educheda, simpatica e picena,

sempar la prima a dasdés a la matena.

Na so amiga “culega” grama c’me l’alsia,

piena d’invidia, an la supurteva mia.

E tut i de, al la tudeva’in gir,

quanda al’vdeva girer in tal curtil.

Et fat i öv bianc, anca ista matenna,

cu fet, clasion c’mal lat… ma tzi carenna.

Ma magna un po’ d’mangim, ca tze at’ ingras,

e cura meno, cat tzi smorta tant c’me un stras!

Cusa vöt la me ragasa, an pös mia esagerer,

par fer tri öv al de, mia ad bali… ghe d’ander!

Ma cusa vöt far di öv, e sculta la to amiga

Fani von a la smana, fa mia tuta sta fadiga.

Ma me an fag mia fadiga, par me l’è miga lavurer,

am stüfarò mei ad fer di öv, par me l’è un piaser cuver.

Alura set cusa at’dig, cat capis propria un bel nienta,

a tzi propria ‘na ignuranta e anca un po’ deficenta. 

Dai sö rabisat miga, a sum sultant dal galeni,

rasegnat cl’è atzè, pral grosi e pr’al picenni.

Sia mei pö narvusa, me m’la tög pöch, e m’la good,

sa me sum fata par i’ öv, te tzi fata pr’al brod.

 

  GianCarlo Pioli "El Rubio Loco"


 

              INAMURE’ 

 

Tut’al volti cat guerdi, at me fe batr al cör,

tut’al volti cat senti at me fa gnir i sgrislon.

Sat’ma ciam et me perli, me am’senti ca mör,

Dam un bes, na caresa tan me fis un garson.

Sat ma dis lasa le, me cöntinui a sugher,

Ma se te at sögh cun me, dopa un po me las le.

Sarà forsi parchè am sarò adrè inamurer.

O sarà parchè urmei, sum zamò inamurè.

A le tan me un gran lamp e le propria c’me un flash

Quand tal guerdi, cun ioc a t'armagn fulminè.

Ma che bel l’è l’amur ma che bel ca to catè.

Ma che bela la vita… a sum Inamurè!!!

GianCarlo Pioli "El Rubio Loco"

 


 

 

 I TERRAGLI

 

Le rivè al secul növ e davanti a la stasion

ian butè al fundamenta par fer sö dü palasòn.

L’etar de sintiva un siur c’lera dre tör al cafè

Cal parleva cui so amig… “Ma et mia vist ca ghè bagnè?

Propria la in du i gan scavè, ian catè dl’acqua sursiva!”

Aien propria di cuion e l’isgner n’oca giuliva?

E po al set cuslè chi an fat, la dal cral d’i feruvier,

ian trat zo al pianti pu veci e pu grosi dal quartier!”

A me quesi am’da un ifert am sun dit: “mo la va mel,

l’urbanistica dal Burag lat fa ander a l’uspedel”.

Prima, la da la stasion, ghera la funtana e i pes,

e incö invici ghe na busa, fonda pü ad des metr e mes.

E po dopa ian scavè par far n’etar sutpasag,

ma che robi da gugnen ag vol propria un bel curag !

E incö chian, fnì d’costrüir, e un quel an a l’è pasè,

finalment s’pöl propria dir, c’lum ciapeda in cul post le.

Ien andè pü sö cui pian… ma al parmes i gal daran,

i palas intant ien sö... s’pol spiter anca trent’an!

E che fnisa la sturiasa, dal do turi d’la stasion,

che chi li a tiredi sö, al sa tot par di cuion.

Parché as tuca pagher tüt, sia al pü elt che al pü picen,

Grasia al cmon par’i Terragli… Grasia da i to citaden!

 

GianCarlo Pioli "El Rubio Loco" 


 

L'ASINELLO CHE VOLA DI SANTA LUCIA

 

Ricordo quand'ero bambino che credevo fermamente nell'esistenza di S. Lucia. Era bellissimo svegliarsi la mattina e vedere che i sogni si avveravano trovando il regalo ambito vicino alla porta.

La scodella colma di latte che avevo lasciato sul balcone era vuota e il pane secco non c'era più (doveva proprio aver fame quella santa donna. 

L'erba e le foglie messe nel piattino, (da me premurosamente raccolte nel giardino di Piazza Matteotti dove mia madre aveva il negozio da parrucchiera ed estetista), erano spariti, perchè l'asinello si era mangiato tutto (sai com'è arrivare al quinto piano del palazzo... ecco però, una cosa che non capivo... come potesse fare l'asinello ad arrivare fin lassù??? mah...).

Ricordo come fosse ieri...  Era già qualche anno che avevo chiesto dei regali alla santa ma non mi aveva mai accontentato pienamente. Mi veniva regolarmente detto dai miei genitori che la cosa era comprensibile, dato che le sue richieste erano tante. Errare è umano! Ma lei... non era umana... lei era una santa buona, era spirito puro e non poteva sbagliare! 

Quell'anno stavo per perdere la speranza, e la sera prima di andare a dormire, pensai che se non mi avesse portato il regalo che avevo chiesto (tramite lettera in busta chiusa), non avrei più creduto in lei. Aspettai con ansia e trepidazione che arrivasse mattina, mi svegliai tutto agitato, e dopo essermi accertato che la lettera era stata aperta e, cibo e foraggio non c'erano più, cominciai a scartare un grosso pacco. E cosa c'era dentro... WOW il proiettore video 8 a manovella con le bobine dei miei cartoni animati preferiti di W.Disney!!! Incredibile!!! Proprio quello che volevo!!! Ero al settimo cielo! Ma allora... esiste!... dissi fra me e me. Si, ora sapevo che S. Lucia era una fantastica realtà. Il giorno dopo andai a giocare al parco davanti al negozio di mia madre, e portai con me il dono tanto desiderato, orgoglioso di mostrarlo a chiunque mi si presentasse davanti. Entrai in negozio, un'anziana cliente mi vide arrivare col pacco e con un grande sorriso mi disse: "E' arrivata S. Lucia vero?" "Si" risposi prontamente, "mi ha portato il proiettore! Quello che volevo!" E accarezzandomi, con un altro sorriso continuò dicendo: "Eh lo so lei è fantastica! E il suo asinello è un animale molto intelligente, pensa che l'anno scorso, S. Lucia, (siccome  è abbastanza vecchia e non ci vede), aveva fatto confusione coi pacchi, ma quest'anno no! Tutte la volte che si fermava per consegnare un regalo, doveva aspettere che l'asino ragliasse tre volte, così sapeva che tutto era giusto e perfetto!". La vecchia la sapeva lunga... ed io prontamente le chiesi: "ma...

come fa l'asinello ad arrivare fino sul balcone del quinto piano di un palazzo?" e lei: "come??? vola!!!". Si, la simpatica signora anziana mi aveva tolto ogni dubbio. Ecco perchè... avevo già sentito parlare del fatto che a Fidenza gli asini volassero!!!

Che strana combinazione? Le chiesi ancora: "Qui a Fidenza... l'asinello che vola?" E lei: "Certo, non sai? Questa è una magia... Fidenza è la città dell'asinello di S. Lucia!" Incredibile, proprio la mia città era la città dell'asinello di S. Lucia! 

Ero felice! Il negozio brillava, e guardandomi attorno vidi tutte le clienti di mia madre che mi sorridevano, e mi sentivo come nel bel mezzo di una favola ormai diventata realtà.

Improvvisamente si aprì la porta, ed entrò lei, una stupenda signora bionda con una fantastica pelliccia luccicante, due orecchini d'oro, collana di perle e le labbra color rosso fuoco. Salutò tutte, mi guardò con un sorriso ammiccante, mi strizzò l'occhio e disse: "E' arrivata S.Lucia!" Ci fu un attimo di silenzio, tutte le clienti si guardarono, ed io non credevo ai miei occhi! Era lei... S.Lucia! Ma... non era poi così vecchia e sicuramente ci vedeva benissimo. "Devo fare la ceretta in mezzo alle gambe" disse. Io subito pensai che avendo viaggiato per troppo tempo seduta in groppa all'asinello avesse dei seri problemi e che doveva sottoporsi ad un trattamento particolare. "Si accomodi signora" rispose mia madre. E lei, pizzicandomi la guancia: "ma questo è suo figlio?

pensare che l'ho visto che era così piccolo, e adesso...com'è grande! Che bel bambino... Quanti anni hai?". Io arrossendo risposi "Otto, e tu... S.Lucia???" Lei guardò mia madre, e con una risata scocciata replicò: "Santa Lucia? Che simpatico suo figlio! Non sono Santa Lucia, Santa Lucia è la tua mamma!". Tutte le donne presenti si guardarono terrorizzate. La bionda donna impellicciata, non si era nemmeno accorta di aver fatto una gaffe, anzi, sentendosi offesa replicò con voce da strega "Ormai sei grande e lo devi sapere! Santa Lucia è la tua mamma!" Mi crollò il mondo addosso, improvvisamente sgranai gli occhi verso l'anziana signora che mi aveva raccontato che la mia era la città dell'asinello di S. Lucia, ma lei con uno sguardo dolce fece cenno di avvicinarmi. e con  voce sicura mi disse: "Vedi caro, la signora non ha tutti i torti, e un giorno capirai. Ma ricorda, come dice una vecchia canzone... I sogni son desideri, che possono realizzarsi, basta volerlo! Abbi fede, credi in te stesso e i tuoi sogni diventeranno realtà! e soprattutto non dimenticare... che questa è la città dell'asinello di S. Lucia" Alla sera mia madre mi spiegò tutto e rimasi molto deluso. Dall'anno dopo non ricevetti più regali che desideravo tanto. Ormai sono passati tanti anni e molte cose devo ancora imparare. Ora sicuramente so cos'è la ceretta in mezzo alle gambe, ma soprattutto ho capito che la anziana signora aveva ragione. I sogni sono desideri che possono diventare realtà!

Quando si vuole qualcosa basta avere fede, credere in se stessi ma soprattutto tornare bambini e magari credere...

nell' ASINELLO CHE VOLA DI SANTA LUCIA.

 

Paz; Amor Y Musica Viva!

GianCarlo Pioli "El Rubio Loco"  

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