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MA
IN AMERICA NO, E POI NO
Cinquanta
emigrati dalla Russia in USA oggi sono ritornati dagli USA a casa, «Ci siamo stancati», ha detto Alexander Cherkosets artista qui da alcuni anni, ci siamo stancati dei tanti affanni che continui delitti ingordigia e povertà ci hanno procurato in questa società dove mi pare non ci sian diritti di vivere e lavorare con tranquillità
Un altro emigrato, Vladimir Proshinsky, ha detto «Voglio ritornare a rivedere la mia vecchia madre e poi sempre restare con lei a casa, la Russia per i russi e l' America per gli americani», bravo Proshinsky, e l'ltalia per gl'italiani, infatti là io dovrei tornare anche se da tanto tempo non c'è più mia madre
Sei fortunato, Vladimir , che non hai consumato troppi dei tuoi anni soltanto otto da quando arrivasti
con
l'illusione del sogno americano e di quel mito chiamato libertà, ma ora che hai toccato la realtà sarai contento di restare nella tua terra natia e insieme alla tua gente lavorare senza più la stolta fantasia di scappar via, emigrare Anche mia madre mi chiedeva di tornare, papà no, lui mi lasciava fare, ma le mamme forse sanno profetare, come quella d'una canzone che ascoltavo nei campi e all'osteria a Pieve anni prima dell' emigrazione «Mamma mia», narrava la canzone, «mamma mia dammi cento lire che in America, che in America voglio andar, voglio andar». «Cento lire, cento lire figlio mio te le dò ma in America, ma in America
no,
e poi no».
29 dicembre 1986
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